L’accusa, per ora, è quella di sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma si attendono le analisi del dna di un cadavere rinvenuto in stato di decomposizione, per capire se il corpo appartiene alla persona scomparsa ormai dallo scorso 26 aprile. A finire in manette un ventinovenne cinese, D.J., arrestato ieri dai carabinieri di Prato a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Firenze Federico Zampaoli, nell’ambito di indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Firenze: l’uomo risultava indagato dallo scorso 11 giugno.
Le indagini, svolte soprattutto attraverso l’analisi dei tabulati di numerose utenze telefoniche e l’incrocio del tracciato del Gpd presente sull’autovettura in uso all’arrestato, noleggiata presso un officina di Prato soltanto 3 giorni prima del sequestro, hanno permesso di appurare il coinvolgimento del giovane nel sequestro di un suo connazionale, di cui non si hanno più notizie dalla mattina del 26 aprile. Si teme che possa essere stato ucciso e poi occultato nell’area adiacente l’ex Istituto Cicognini di Prato, in via della Fontana, dove la sera del 10 giugno è stato rinvenuto il cadavere di un soggetto maschile in avanzato stato di decomposizione, ancora in via di identificazione mediante le comparazioni del Dna. Proprio nei pressi di questo istituto, la mattina del 26 aprile, l’autovettura in uso all’arrestato risulta essere stata in sosta per oltre mezz’ora, mentre contestualmente le utenze telefoniche della vittima risultavano avere agganciato ripetitori dell’area. Conseguentemente la Dda di Firenze indaga anche per il reato di omicidio.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la mattina del 26 aprile, la vittima, dopo aver accompagnato la propria fidanzata sul luogo di lavoro a Prato, risulta essersi incontrata con l’arrestato, probabilmente perché attirata in una trappola. Poco dopo, la stessa vittima si è messa in contatto con alcuni parenti e conoscenti, formulando richieste di denaro. Successivamente della vittima non si hanno avuto più notizie ed i vari tentativi di contattarlo, da parte di amici e parenti, sono risultati vani. Dopo la sosta nei pressi dell’ex Istituto Cicognini, l’autovettura in uso all’arrestato si è allontanata da Prato, per tornare il 26 aprile, quando è stata abbandonata. Nell’inchiesta sono indagati altri 3 connazionali dell’arrestato, sul conto dei quali sono in atto approfondimenti da parte degli investigatori. Si attende l’esito delle comparazioni del Dna sul cadavere rinvenuto la sera del 10 giugno, onde stabilire se effettivamente si tratti della persona scomparsa.